La TARI arretrata va in prescrizione dopo un tempo definito, laddove sussistano specifiche condizioni che lo rendano lecito.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che anche la TARI dopo un tempo preciso diventa arretrato da non pagare per legge. Questa cosa svincola dunque tutti quelli che sono gli obblighi economici e permette alla persona di non dover fare fronte a tale spesa.
C’è però un errore molto comune che si verifica ogni volta in cui tutti prima o dopo si sono trovati. Si tratta di una condizione che spinge infatti a credere che ci siano le basi per poter adoperare la prescrizione del debito, cosa che invece non sempre sussiste.
TARI arretrata, quando non va più pagata
Quando si tratta di TARI ma più in generale di tassa e relativo arretrato è giusto fare attenzione a un dettaglio fondamentale, capire come funziona effettivamente il pagamento dovuto e soprattutto come gestire, nel caso, la prescrizione. Questa non scatta in automatico ma solo in determinate condizioni.
I debiti possono avere delle casistiche differenti quindi non sempre sono uguali per tutti, ci sono quelli che vanno in prescrizione a 5 anni e quelli che invece vanno a 10 anni, per questo bisogna informarsi con attenzione. In generale è possibile dire che il termine di prescrizione viene fissato a 5 anni in linea di massima e per i contributi statali invece fa riferimento ai 10 anni. Quindi per quanto riguarda la TARI questo è di 5 anni, come avviene anche per l’IMU.
Viene conteggiato il 1° gennaio dell’anno successivo, questo dettaglio è molto importante altrimenti si rischia di fare una certa confusione. La giurisprudenza sottolinea anche che le cartelle esattoriali in questo caso non possono mai essere ridotte a 3 anni. Queste premesse sono d’obbligo o si rischia di ritrovarsi con un debito enorme senza sapere come. In molte città è previsto un apposito bonus, quindi coloro che si trovano in condizioni economiche tali da rientrare nel beneficio possono farne domanda (secondo i tempi stabiliti e non dopo la scadenza della stessa).
Ma come funziona la prescrizione della TARI? È qua che sbagliano tutti. Il problema è dato dalla convinzione che, passato un tot di tempo, sia necessario semplicemente non pagare e aspettare per ottenere questo beneficio. In realtà non è proprio così che è impostata la condizione. Infatti gli anni scattano solo laddove non vi sia alcuna notifica. Questo vuol dire che la prescrizione è plausibile solo laddove sussistano specifiche condizioni, non è valida sempre e comunque.
Se ad esempio si tratta della TARI del 2017, questa andrà in prescrizione a partire dal 31 dicembre 2022, ma solo se non vi sono state comunicazioni quindi se, effettivamente, non è pervenuta alcuna comunicazione nel tempo. In questo caso, laddove vi sia comunicazione, viene inoltrato un avviso e quindi si interrompe e si inizia di nuovo a contare e così via. Se invece il sollecito di pagamento arriva dopo il tempo utile si può usare un’istanza di autotutela per chiedere al Comune lo sgravio.