Per chi vive in affitto ci sono limiti e regole da rispettare a cui bisogna attenersi perché previste dalla legge, anche sugli ospiti.
Va chiarito certamente che quando si firma un contratto ci sono le regole previste dall’ordinamento italiano per questa materia e quelle che vengono concordate tra le parti all’atto della sottoscrizione. Se quindi il proprietario dell’immobile vuole porre dei limiti o delle specifiche, ad esempio non sono consentiti animali domestici in casa, dovrà dare indicazioni quando si procede alla firma iniziale.
Se invece il contratto è di tipo generale quindi non entra nello specifico delle regole da seguire, vige comunque una limitazione con diritti e doveri che sono reciprocamente stabiliti dalla legge e quindi vanno seguiti: questo vale per quanto concerne la manutenzione ma anche per questioni comuni, ad esempio la possibilità di ospitare persone.
Per molti questa è una condizione piuttosto fuorviante, a nessuno verrebbe in mente di avere dei limiti in casa propria. Dal momento che si paga un affitto infatti, quella è in quel momento la propria dimora, con tutto ciò che ne consegue, libertà comprese. Avere delle imposizioni su quante persone poter ospitare e per quale durata, non è ovviamente parte di questo senso di gestione personale che riguarda la propria casa. A differenza del pagamento degli arretrati che invece vanno pagati.
Tutto dipende chiaramente dal tipo di abitazione, dalla grandezza, dal contratto e da una serie di caratteristiche. Chi ad esempio affitta un immobile per durata temporanea o comunque con uno spazio limitato è plausibile vada incontro a restrizioni anche sulla possibilità di ospitare persone. Queste si applicano soprattutto quando la questione è limitata nel tempo, certamente meno per chi invece si trova a firmare un contratto a lungo termine per la famiglia.
Sapere cosa dice la legge, cosa prevede, quali sono i limiti, è certamente però il modo migliore per procedere senza problemi. A tal riguardo è intervenuta la Corte di Cassazione che ha dato una sentenza chiara e netta al riguardo specificando che in alcun modo, anche in fase contrattuale, il soggetto proprietario dell’immobile non può determinare per chi loca l’immobile l’impossibilità di avere ospiti.
La legge infatti non prevede alcun limite circa il tempo o il numero di persone che possono essere ospitate in casa propria, chiaramente sempre prendendosi cura dell’ambiente. Se questi fanno danni è plausibile che il proprietario richieda un rimborso. Se l’ospite soggiorna per oltre 30 giorni sarà necessario segnalare la presenza alla Questura (come avviene quando si va in hotel o nei B&B). Se l’ospite arriva da un altro Paese, che si tratti di parente o meno, la comunicazione precedente va fatta anche prima dei 30 giorni. In caso di violazione la multa è fino a 1100 euro.
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