Pensioni: approvata l’uscita a 61 anni e chiarito come sfruttarla al massimo

Arriva finalmente la svolta più attesa da tutti gli italiani: approvata la pensione a soli 61 anni. Vediamo cosa bisogna sapere.

In pensione a 61 anni: ora finalmente si può! Il sogno di tantissimi lavoratori diventa realtà e non dovremo più restare inchiodati alla scrivania fino ai 67 anni stabiliti dalla legge Fornero. Potremo uscire dal lavoro con addirittura 6 anni di anticipo. L’Inps ha confermato tutto.

pensione a 61 anni
Approvata la pensione a 61 anni/Radioies.it

Attualmente, infatti, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia ordinaria corrisponde a 67 anni. Ma non basta: per andare in pensione a 67 anni è anche necessario avere almeno 20 anni di contributi e aver maturato un assegno previdenziale mensile pari o superiore all’importo dell’Assegno sociale che, essendo soggetto a rivalutazione, cambia ogni anno.

Grazie a questa svolta, però, ora tutto cambierà e chi vorrà potrà smettere di lavorare a soli 61 anni. Una notizia che fa felici non solo i lavoratori ma anche i giovani in quanto agevolare le uscite anticipate dal lavoro è anche un modo per favorire nuove assunzioni nelle aziende.

Pensione a 61 anni: ecco tutto quello che devi sapere

Vuoi smettere di lavorare a 61 anni? Ora puoi! Esiste un modo confermato dall’Inps che ti permette di lasciare il tuo lavoro ad appena 61 anni e poi ricevere la pensione. Si tratta di un “trucchetto” assolutamente legale ma che molti ancora non conoscono.

trucco per smettere di lavorare a 61 anni
Ecco cosa devi fare per smettere di lavorare a 61 anni/Radioies.it

Un tempo era assolutamente normale andare in pensione intorno ai 60 anni o anche prima. Oggi sembra un sogno irrealizzabile in quanto, per accedere alla pensione prima di aver compito 67 anni, nella maggior parte di casi bisogna avere o un’invalidità grave oppure bisogna avere moltissimi anni di contributi.

Come fare se, arrivati a 61 anni i contributi non sono poi così tanti? Un modo c’è: fatti licenziare! Non è uno scherzo. Se vieni licenziato dal tuo datore di lavoro – naturalmente non per furto o motivi gravi ma di comune accordo – per due anni potrai ricevere la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione.

Dopo due anni potrai accedere direttamente alla pensione attraverso una misura che esiste dal 2017: Ape sociale. Con Ape sociale, infatti, i disoccupati possono andare in pensione a 63 anni e 5 mesi e con solo 30 anni di contributi. Pertanto a 61 anni smetterai di lavorare e a 63 anni e 5 mesi inizierai a ricevere la tua pensione.

Bada bene però che c’è qualche piccolo svantaggio che devi conoscere. Con Ape sociale, infatti, l’assegno previdenziale può raggiungere massimo i 1500 euro al mese e non riceverai né la tredicesima né la quattordicesima. Inoltre questa pensione non è reversibile e non potrai tornare più a lavorare per arrotondare il tuo assegno: ammesso solo il lavoro autonomo occasionale fino a 5000 euro l’anno.

Tutti questi limiti verranno meno quando avrai compiuto 67 anni: a quel punto l’Inps ti riconoscerà la pensione di vecchiaia ordinaria per intero e con tanto di tredicesima e quattordicesima.

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