Come capire se la raccomandata che ci è stata recapitata contiene una multa? Ci tornerà utile questo trucco.
A tutti noi sarà capitato di trovare nella cassetta della posta il cosiddetto “avviso di giacenza”. La presenza di questa specie di scontrino indica che il postino non ci ha trovati in casa quando ha tentato di recapitare una raccomandata.
Il problema è che l’avviso di giacenza non riporta mai gli estremi del mittente e meno che meno ci dà indicazioni sull’oggetto della raccomandata. In casi come questi si tende sempre a pensare al peggio. Il nostro pensiero va regolarmente a possibili guai in vista: come una multa o qualche comunicazione poco piacevole da parte del fisco.
Comunque sia la busta con la raccomandata fa ritorno alla posta o allo spedizioniere privato che l’ha emessa dove potremo andare a ritirarla per trenta giorni. Ma non c’è un modo per capire chi ci ha inviato la busta con la comunicazione e soprattutto cosa contiene? La risposta è sì: c’è un trucco semplice per capire se si tratta o meno di una multa.
Raccomandata, il trucco per capire se è una multa
Per capire se la raccomandata contiene una multa ci basterà cercare il codice a barre stampigliato sulla busta. Si tratta dei codici che servono a distinguere tra loro le raccomandate: riportano i numeri identificativi in base ai quali il destinatario della missiva può ricavare alcune utili informazioni.
Attenzione alle prime cifre. Codici che cominciano con numeri come 12, 13, 14, 15, 151, 152, 1513, 1514, 1515 in genere fanno riferimento a raccomandate semplici inviate da privati. Potrebbe trattarsi di una semplice lettera, dell’avviso di una fattura in scadenza, di un sollecito a pagare bollette arretrate, ma anche di una citazione a comparire come testimone in una causa giudiziaria.
Più preoccupazione devono destarla i codici che iniziano con 75, 76, 77, 78 e 79. Queste cifre si riferiscono a comunicazioni come atti giudiziari, controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, sanzioni, notifiche del tribunale. Ad esempio una cartella dell’Agenzia Entrate Riscossione – l’ex Equitalia – è contrassegnata dai codici 670, 671, 689.
Se invece ci arriva una raccomandata con la cifra 787, al suo interno potremo trovare lo sfratto, una multa, un avviso di garanzia oppure un decreto ingiuntivo. Ma anche la richiesta di pagare il bollo auto. Invece i codici relativi alla notifica di atti comunali o di altri enti pubblici cominciano con 608 o 609. Le comunicazioni della banca riportano cifre come 612, 614 o 0693.
Una raccomandata che reca i codici 617, 648, 649 e 669 potrebbe contenere carte di credito o di debito (il bancomat, per essere più chiari). L’INPS invece di solito usa i codici 63, 65, 630, 650.