Il lavoro c’è, per tutti e in tempi brevi. Sembra un miracolo invece accade realmente. Vediamo come approfittarne subito.
La ricerca di un lavoro può essere estenuate se non si conoscono le dritte giuste per trovare un’occupazione in poco tempo e in base al proprio percorso formativo. Cosa sapere per svoltare la propria vita?
La proposta di un contratto di lavoro a tempo indeterminato con una buona paga è un sogno che si può realizzare. Avere un’occupazione significa garantirsi un certo stile di vita e poter compiere scelte – come quella di mettere su una famiglia – che senza una retribuzione fissa mensile non si potrebbero prendere. Il massimo sarebbe poter svolgere un lavoro in linea con i propri studi e la propria formazione. Non è semplice soprattutto con determinate specializzazioni.
Eppure l’accento deve essere messo proprio qui, sulla formazione per poter aumentare le possibilità di essere assunti subito dopo la fine degli studi. Cosa significa? Che occorre pianificare il percorso universitario o formativo approfondendo i profili più ricercati e meglio retribuiti. Unioncamere ha stimato un fabbisogno di occupati tra 3,1 e 3,6 milioni nei prossimi cinque anni ma solo per determinate categorie.
Per i prossimi cinque anni sono previste più di 3 milioni di assunzioni secondo il report di Unioncamere e del Ministero del Lavoro sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” ossia tra il 2024 e il 2028. Le previsioni stimano una riduzione della domanda di operai non specializzati e un aumento di quella per le professioni tecniche e specializzate.
Ci saranno assunzioni principalmente di insegnanti, medici, ingegneri. Impiegati, addetti alle professioni commerciali e dei servizi copriranno un terzo del fabbisogno totale (circa 1 milione di lavoratori) mentre gli operai assunti saranno tra 511 mila e 613 mila unità. La specializzazione, come detto, sarà determinante per avere maggiori possibilità di assunzione. Serviranno soprattutto operai del settore delle costruzioni (154/170 mila unità) seguiti da meccanici artigianali, montatori, manutentori macchinari, riparatori, saldatori.
Una grande fetta del fabbisogno sarà costituita da dipendenti privati (61% del totale contro il 22% dei dipendenti pubblici e il 17% degli indipendenti). Il numero maggiore di assunzioni, poi, si dovrebbe avere nel Sud Italia e nelle Isole maggiori (30,4% della domanda totale ossia circa 1,1 milione di unità). Questo aumento occupazionale sarà legato anche ai numerosi pensionamenti dei prossimi anni principalmente nel comparto pubblico.
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