Nel caso un defunto non abbia discendenti diretti la pensione di reversibilità può andare anche a fratelli o sorelle, anche al 100%.
La pensione di reversibilità è un trattamento previdenziale indiretto che viene erogato agli eredi di un pensionato defunto. Essa viene pagata con i contributi versati dal defunto durante i suoi anni di lavoro e viene erogata in percentuali diverse in base ai vari casi.
In quello più comune la reversibilità spetta al coniuge superstite in misura del 60%. Tale aliquota aumenta del 20% in presenza di un solo figlio e arriva al 100% in presenza di 2 o più figli minorenni, studenti fino a 26 anni o inabili a prescindere dall’età.
Nel caso in cui non vi siano né discendenti diretti né un coniuge superstite, invece, la pensione di reversibilità può essere erogata anche ai genitori o a fratelli e sorelle del defunto. In particolare in presenza di un solo genitore l’aliquota è del 15%, mentre sale al 30% per due genitori.
Pensione di reversibilità a fratelli e sorelle: in un solo caso gli spetta il 100%
Per quanto riguarda i fratelli e le sorelle, invece, la reversibilità può essere versata anche in misura del 100%, ma solo in un caso particolare. A ogni fratello o sorella, infatti, spetterebbe il 15% della pensione del de cuius. Di conseguenza all’aumentare del numero di fratelli o sorelle aumenta anche l’aliquota di reversibilità che viene loro corrisposta.
Se ve ne sono 2 si arriva al 30%, 3 al 45%, 4 al 60%, 5 al 75%, 6 al 90% della pensione e in presenza di 7 o più fratelli si giunge al 100% della reversibilità. Oltre al numero di fratelli e sorelle, inoltre, bisogna considerare anche la loro condizione socio-economica.
La reversibilità, infatti, spetta solo in caso di fratelli celibi e sorelle nubili, nonché considerati o a carico del defunto o inabili. Nel caso in cui essi siano autonomi economicamente e non inabili, dunque, non avranno diritto ad alcuna aliquota della reversibilità del congiunto deceduto.
La pensione di reversibilità è cumulabile con altri trattamenti economici, ma può subire delle riduzioni in base al reddito del soggetto ricevente. Oppure decadere al verificarsi di determinate condizioni (ad esempio le nuove nozze del coniuge superstite). Inoltre è bene tener presente che la reversibilità non viene corrisposta automaticamente alla morte del pensionato, ma piuttosto bisogna farne richiesta all’INPS.
Vi sono diversi modi per farlo: il più veloce è la richiesta online tramite il sito dell’INPS. Si può poi fare telefonicamente oppure tramite Caf e patronati. La pensione di reversibilità, una volta accolta la richiesta, decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato o dell’assicurato.