Citofonare Adinolfi

Questo 2012 è un anno particolare. Per via dei Maya? No, per via del mio quarantenario. Il giorno di Ferragosto compio 41 anni.

Visto che alcuni, giustamente, hanno chiesto al “loro” deputato di conoscere qualcosa del suo passato per poter giudicare il suo presente, ecco una rapida cronologia.

Mario Adinolfi chi è?
Chi è Mario Adinolfi? (ANSA) RadioIes.it

1971, 15 agosto: nasco alle 21 all’ospedale Nuovo Regina Margherita di Trastevere a Roma, dall’australiana Louise e dal salernitano Ugo (casalinga lei, ministeriale lui), prima abitazione via Amerigo Vespucci, Testaccio

1972: tempo trascorso a Salerno, con i miei nonni paterni (Mario e Ielma)

1973: in Australia, dai miei nonni materni (Deirdre divorziata da David, risposata più tardi con Gus)

1974: nasce mia sorella Ielma

1975: ci trasferiamo nell’abitazione di via Orazio Antinori, sempre a Testaccio

1976: primo ricordo sportivo, le olimpiadi di Montreal

1977: vado in prima elementare, alla scuola pubblica 4 novembre 1918 di via Alessandro Volta, a Testaccio

1978: primo ricordo politico, il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro

1979: ritorno in Australia

1980: alla macchina da scrivere dell’ufficio ministeriale di mio padre scrivo il “Tg di Mario”, primo esercizio giornalistico, sulla rivolta di Solidarnosc

1981: termino la lettura dei cinquanta volumetti Bur della Storia d’Italia di Indro Montanelli

1982: inizio la scuola media all’istituto Pio IX – Aventino, retto dai Fratelli delle Scuole Cristiane, ultima scuola solo maschile di Roma, vengo attratto mostruosamente dalle tette della prof di matematica, scopro l’onanismo (la prima volta, vero terrore per gli effetti)

1983: la Roma vince lo scudetto, Testaccio si infiamma (metaforicamente e anche concretamente quando viene bruciata in piazza Santa Maria Liberatrice una zebra di cartapesta) il mio amore per la Juve si dilata

1984: comincio a studiare meticolosamente il francese presso l’Alliance Française di piazza Campitelli

1985: il 4 marzo entro per la prima volta in una sezione della Democrazia cristiana, per la campagna elettorale che riporterà lo scudo crociato alla guida del Campidoglio

Adinolfi e l’ingresso in politica

Mario Adinolfi cosa fa
L’ingresso di Mario Adinolfi in politica (ANSA) RadioIes.it

1986: mi iscrivo ufficialmente al Movimento giovanile Dc

1987: guido alla vittoria le liste studentesche di Presenza Cristiana a Roma, ottenendo il record di preferenze: dietro di me gli esponenti comunisti Giulio Napolitano e Miguel Gotor (guidati dai leader studenteschi della Fgci romana Andrea Scrosati e Luca Telese) e l’esponente neofascista Federico Mollicone

1988: viene ucciso dalle Br a Forlì il mio prof ai corsi di formazione Dc, Roberto Ruffilli; mi innamoro di Daniela, estate di passione, volo in Australia: al rientro autunnale vengo lasciato per lettera

1989: il 14 febbraio esce sul quotidiano il Popolo il primo articolo a mia firma su un giornale nazionale, da maggio collaboro stabilmente con il settimanale la Discussione; io e mia sorella viaggiamo da soli in treno per Montpellier d’estate, conosco la svizzero-svedese Rosetta, sarà la ragazza del mio primo sesso; a novembre crolla il muro di Berlino e piango di gioia scoprendo la forza della parola “freiheit”

1990: Mondiali in Italia e esame di maturità, superato con i mitici sessanta/sessantesimi insieme agli amici di una vita; mi iscrivo a giurisprudenza alla Luiss; mi “fidanzo” con Elena, la sposerò tre anni più tardi

1991: lascio la Luiss e la casa dei miei genitori, per un breve periodo vivo a Parigi e studio alla Sorbonne, poi vado a vivere senza avere quasi una lira in una sorta di suk arabo a Monteverde, con dieci maschi devastanti, dove conosco il mio migliore amico Carlo

1992: divento membro della direzione nazionale del Mgdc, avvio una collaborazione quotidiana con Radio vaticana che durerà fino al giubileo del 2000

1993: la Dc crolla, Mino Martinazzoli mi chiama ad essere il più giovane membro dell’Assemblea costituente del Partito popolare italiano, inizia la mia collaborazione con il quotidiano Avvenire

1994: divento presidente nazionale dei Giovani Popolari

1995: mi laureo in Storia con una tesi in storia del diritto italiano sulla storia della riforma costituzionale in Italia, incentrata sulla lettera di Francesco Cossiga alle Camere in materia di riforme

1996: conduco il programma in diretta su Raiuno “Settimo Giorno”, da dove in diretta il 7 settembre faccio gli auguri alla mia neonata figlia Livia; a ottobre Dino Boffo con un pretesto mi caccia da Avvenire dopo la sciagurata scissione del Ppi tra filoberlusconiani e ulivisti (Ruini odia Prodi, Avvenire si schiera contro l’Ulivo), l’Ordine dei Giornalisti riconosce d’ufficio che il mio praticantato è stato svolto e mi ammette all’esame da professionista che supererò l’anno successivo con il massimo dei voti e vincendo il relativo premio Ilaria Alpi (con sostanzioso premio in denaro annesso, con cui ho campato mesi); la Juve vince la Champions all’Olimpico sotto i miei occhi e una curva sud tutta bianconera, la più bella gioia sportiva della mia vita

1997: si suicida mia sorella Ielma

1998: lascio la presidenza dei Giovani Popolari, entro nell’esecutivo nazionale del Ppi; lavoro in Rai, prima al Tg1 poi al Televideo

1999: il Ppi mi indica alla guida del comitato per il no all’abolizione della quota proporzionale, vinciamo sul filo di lana, a notte fonda, mentre tutti pensavano di aver perso; perdiamo invece davvero il congresso del Ppi a Rimini con la candidatura di Dario Franceschini, vengo però eletto consigliere nazionale; esce il romanzo “Email” che racconta la storia di Ielma

2000: vado a vivere con Barbara, entrambi lasciamo i coniugi, in una casa a via Monterone; vengo nominato consigliere d’amministrazione dell’università di Milano, del consorzio Nettuno e revisore della Fondazione Agnelli; fondo e dirigo il mensile Mediajob-Lavorare nei Media

2001: il Ppi si scioglie nella Margherita, voto contro e fondo con Arturo Celletti, Eugenio Fatigante, Marco D’Elia e Massimiliano Scuderi il movimento Democrazia Diretta con cui mi candido a sindaco di Roma, costringendo Walter Veltroni a utilizzare i nostri voti decisivi al secondo turno, stringendo un patto che il neosindaco non manterrà

2002: mi dimetto da giornalista Rai e vado a dirigere la comunicazione dell’Istituto per il Commercio Estero

2003: non io, ma Democrazia Diretta si ricandida alle elezioni provinciali di Roma, aumenta i consensi ma restano troppo pochi, il movimento confluirà prima nelle liste civiche e poi nella fase di nascita del Partito democratico; nasce il mio blog sul Cannocchiale dopo una delusione per la finale di Champions persa all’Old Trafford con il Milan (e c’ero)

2004: mi dimetto dall’Ice, fondo Media Quotidiano, chiude dopo poco, vado in Australia. Esce il mio secondo romanzo: “Mundial”.

2005: lascio Barbara, a via Monterone vivo con Amy; dopo la morte del Papa esce il mio libro “il Conclave”, tuttora il mio volume più venduto, che anticipa con le quote degli allibratori l’elezione di Joseph Ratzinger; è l’anno della Scommessa Collettiva e di Contro Adinolfi, la mia prima trasmissione per Nessuno Tv

2006: fondo con Marco De Amicis, Marco Esposito, Timoteo Carpita e Cristian Umbro il movimento Generazione U, per il rinnovamento generazionale e la nascita del Pd; dopo Settanta in Due con Daniele Capezzone, conduco a Radio Città Futura anche la trasmissione notturna Domani è Tardi, dove mi capita di dover fare la radiocronaca dei supplementari di Italia-Germania; per la finale Italia-Francia volo a Berlino con il mio amico Stefano Volpetti che mi raggiunge da Città del Messico; comincia la mia collaborazione giornaliera con il quotidiano Europa

2007: Generazione U si presenta alle primarie fondative del Pd, io sono candidato segretario, arrivo quarto su cinque contendenti e sono eletto membro della direzione nazionale e della commissione dei cento che scrive lo statuto del nuovo partito; gioco per la prima volta le World Series of Poker a Las Vegas

2008: la mobilitazione di Generazione U ottiene la mia candidatura alla Camera dei Deputati, arrivo primo dei non eletti, Veltroni opta per l’elezione nella mia circoscrizione e lascia così entrare un eletto in Lombardia che dopo pochi mesi passerà all’Udc; mi innamoro di Silvia, che è a tutt’oggi la mia compagna; nasce Red Tv di cui divento il vicedirettore; conduco per Mtv il programma in prima serata Pugni in Tasca; rifiuto una megaofferta economica, non senza tentennamenti, per partecipare al reality show di Canale 5 “La Talpa” ambientato in Sud Africa

2009: alle primarie sostengo Franceschini contro Bersani, perdendo alla fine ogni incarico nel Pd; conduco per Red Tv il contenitore mattutino Morning Show e il programma di interviste Finimondo; sono il primo italiano ad arrivare ad un final table del World Poker Tour

2010: a Forlì nasce Clara, a Roma nasce The Week di cui sono direttore, in tutta Italia esce il mio romanzo “La Ricerca della Costante”, finisce l’esperienza di Red Tv e divento opinionista televisivo per Mediaset, Rai e la7

2011: arrivo per la seconda volta al final table del World Poker Tour, piazzandomi quarto. Dopo una dura polemica con il segretario Bersani, restituisco la tessera del Pd con una lunga e motivata lettera

2012: divento deputato della Repubblica, membro della XIV commissione permanente della Camera e mi iscrivo al gruppo del Partito democratico di cui riprendo la tessera pur mantenendo forti ragioni di dissenso mitigate però dalla necessità di salvaguardare un valore preminente di unità nella difficile battaglia politica che i democratici italiani dovranno affrontare nei prossimi mesi. Assumo otto impegni programmatici e scrivo il “manifesto direttista” e il “decalogo per il partito-rete” orientando così l’attività politico-parlamentare, costantemente resocontata via web.

Ora con Silvia, Livia e Clara, dunque circondato dalle mie meravigliose donne, siamo pienamente dentro la fase della maturità. Non si è più “under”. Ora bisogna fare. E allora basta chiacchiere, che adesso sapete tutto. Facciamo. Insieme.

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